ARCHITETTURA
Nella sua pianta a croce greca si riconosce la matrice stilistica orientale bizantina, in cui ognuno dei quattro bracci uguali è concluso da una cupola (più una al centro che eccede per 12 metri). L'esterno è diviso in tre differenti registri: piano inferiore, terrazza e cupola, si presenta più sviluppata in larghezza, probabilmente per distribuire i pesi, appoggiati in un terreno sabbioso in modo equilibrato. L'edificio infatti è lungo 76.5m e largo 62.60m, la cupola centrale è alta 43m (28,15 all'interno). Le cinque grandi cupole sono raccordate tra loro da pennacchi.
La FACCIATA
Una vera e propria "foresta di colonne" composta da più di quattrocento elementi. Da questa, attraverso profondi portali ad arco, si entra nel nartece della chiesta permettendo ai fedeli una sosta per un raccoglimento, un luogo inondato da luce d'oro. Presenta due ordini, uno al primo terreno da cinque grandi portali che conducono all'otrio interno. Il secondo ordine forma una terrazza. percorribile, con quattro arcate cieche.
L'interno
La navata maggiore si prolunga nel presbiterio sopraelevato nella cripta e separato dall'aula decorata con le storie dei dodici apostoli.
Al piano superiore si osservano i matronei: ballatoi da cui le donne assistono al rito.
Sull'altare maggiore si trova l'inestimabile pala d'oro, decorata da più di ottanta smalti e centinaia di pietre preziose.
L'opera fa parte del "Tesoro di San Marco", ritrovato in una torre medievale dell'antico castello ducale. Custodi di una rara collezione di icone, calici, armamenti e
reliquiari.
Al piano superiore, corrisponde alla logge, si affacciano sulla Piazza le copie dei quattro cavalli di bronzo, diventati uno degli emblemi di Venezia; gli originali
sono custoditi all'interno. L'origine di questa stupenda quadriga è in arte, Greca e databile tra il IV e il III secondo a.C secondo alcuni, oppure di fattura romana
(III- IV secondo d.C) secondo altri. I cavalli furono probabilmente trasportati a Costantinopoli in seguito alla vittoria di Costantino in Occidente. Da qui, durante
la IV crociata (1204) furono prelevati dai Veneziani ed andarono ad abbellire la facciata della Basilica.